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4 vantaggi di un punto cassa più o meno evoluto

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Tags: registratoredicassavantaggi
Il termine cassa può avere diverse accezioni a seconda della circostanza e della persona con cui si parla: per alcuni identifica il registratore di cassa o il punto dove viene effettuato il pagamento nel proprio negozio, per altri il cassetto porta monete e in altri ambiti identifica qualcosa a cui non vorremmo pensare… ma su questo sorvoliamo!

Il primo registratore di cassa al mondo fu ideato nel 1879 da James Ritty, proprietario di un saloon... Il motivo? I suoi dipendenti durante la sua assenza si impadronivano di parte dell’incasso e fu così che gli venne l’idea. Si ispirò a qualcosa di già esistente ma perfezionò il tutto in modo che il dipendente fu costretto a premere l’importo sul registratore di cassa, all’epoca addizionatore, e al termine del conto un campanellino avvertiva l’avvenuta transazione.

Quasi un secolo e mezzo di innovazione!  
Oggi il registratore di cassa diventa un centro nevralgico della propria attività. I più moderni “punti cassa” sono dei veri computer in grado di monitorare la “salute” della vostra azienda. Già dagli anni ottanta i grossi supermercati facevano affidamento a software all’epoca potentissimi in grado di monitorare le vendite e gestire tutti i codici a barre. Stiamo parlando di migliaia e migliaia di prodotti inseriti uno a uno nei pc con schermo nero e caratteri verdi fosforescenti… Vi ricordate?
Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante e se prima la “dimensione” contava perché più era grande un pc e più era performante, ora si possono utilizzare pc “all in one” (definiti da alcuni schermi a tablet), per i quali più sono piccoli e meglio ci si trova!

Nel 1983 in Italia, per limitare l’evasione fiscale, è stato introdotto l’obbligo per commercianti e alcune categorie di artigiani, di utilizzare il registratore di cassa ed emettere uno scontrino fiscale per ogni incasso effettuato.
Ma per quanti quest obbligo è rimasto tale e per quanti, invece, è stata una spinta per gestire in modo automatizzato e sicuro la propria attività?

Quali sono oggi i vantaggi di avere nella propria attività un punto cassa più o meno evoluto?
Ve ne elenco alcuni:

Vivere sereni con la tecnologia
Un aspetto da molti sottovalutano sono proprio i vantaggi che un moderno punto cassa apporta alla vita del titolare di azienda. Se vi chiedessi adesso quanti caffé vendete al giorno o in un anno nel vostro bar, sapreste darmi la risposta? Senza un software che gestisce vendite e prodotti venduti dovreste prendere le fatture di Mario che vi vende il caffé, sommare i kg di caffé acquistati e poi dividerli per la grammatura scelta per fare i vostri ottimi caffé. Oppure sapreste dirmi qual è lo scontrino medio nella vostra pizzeria? Si può scoprire anche questo con un po’ di pazienza! Si stampano tutte le chiusure, si sommano tutti gli incassi e poi si sommano il numero di tutti gli scontrini emessi. Bene, ora dividete incassi totali per scontrini totali e scoprite la spesa media effettuata nella vostra azienda. Passaggi un po’ lunghi e dati inutili? Ricordatelo quando dovrete compilare gli studi di settore!

I numeri non servono a nulla!!  
I più attaccati alla tradizione usano spesso questa affermazione: “Daniè io lavoro da solo qui dentro, cosa vuoi che mi frego da solo?!” Un tempo sicuramente il problema più grosso era quello della sparizione dei soldi. Ma nella vostra attività non ci sono solo soldi! Possono sparire le merci, che io nella mia azienda compro con i soldi e generano soldi! Andando oltre il furto o il deperimento dei prodotti, con software specifici posso avere un quadro sempre preciso della merce che ho nel mio negozio. Non perdo giorni e giorni di lavoro per controllare gli scaffali, mi bastano pochi click e so cosa devo approvvigionare. Non solo, il software mi avverte in automatico quando vado in “sotto scorta”. Una funzione utilissima che mi aiuta nei momenti più carichi di lavoro! Ora, immaginate questa situazione: Siete soli in negozio, dovete pensare a servire i clienti, a rispondere al telefono ai fornitori, la banca, le utenze etc etc. Quelle poche ore che vi rimangono le dedicate al magazzino, a contare i prodotti e sperare che si vendano perché ne avete acquistati parecchi. Io non dormirei la notte!!

I clienti non servono!  
No non sono impazzito, ma molti titolari d’azienda sembra lo pensino davvero. A volte, dai racconti dei miei clienti e non, percepisco che le loro vendite sono legate alla FORTUNA o al CASO, alla qualità del prodotto, al prezzo basso, alla chiusura di qualche concorrente. Nessuno o quasi raccoglie i dati e li riutilizza per una strategia di marketing che potrebbe portare guadagni su guadagni con un po’ di impegno e studio.
Non sono qui a darvi lezioni di marketing ma posso darvi sicuramente gli strumenti per la raccolta dati e l’invio successivo.
Detta così suonerà un po’ strana, ma i clienti possono sparire! Pensateci bene: perché i clienti non vengono più ad acquistare da voi? Probabilmente perché non si sentono curati, coccolati e non tenete conto di quello che compra da voi e perché lo compra.
Un esempio pratico per i nostri amici che gestiscono una pizzeria d’asporto. Io amo la pizza, la mangerei tutti i giorni e generalmente acquisto sempre le stesse. Chiamo sempre le stesse pizzerie e a nessuno è venuto in mente di utilizzare un sistema semplice come il box per il riconoscimento del numero e un software per la gestione dell’asporto. Immaginate di chiamare la vostra pizzeria di fiducia e senza presentarvi la signorina al telefono dice: “Buonasera sig. Scano, cosa possiamo fare per lei?”
Dal mio punto di vista, questa pizzeria ha già vinto. Ma andiamo ancora più nello specifico.  
Signorina : “Oggi ordina il solito? Tirolese con molta gorgonzola e ortolana con pochi pomodori?”
Beh non so voi ma io gli darei subito i soldi. Nessuna pizzeria utilizza un mezzo tanto semplice quanto efficace.
Io a questo punto in lacrime dalla gioia non posso che confermare solo l’indirizzo che…
Signorina : “Le portiamo sempre in via Pinco Pallino n. 1?”

Chi frequenta sempre il solito bar o ristorante ha riconosciuto di certo la “vecchia tecnica del bravo barista” e può comprendere quanto faccia piacere! E se queste attenzioni ci sbalordiscono perché siamo solo uno tra le centinaia di clienti che possono entrare in un bar a far colazione la mattina, quanto possono sbalordire un vostro cliente?
Non solo, potreste fare delle offerte mirate per lui o la sua famiglia: offerte mirate e non generiche! Provate questa tecnica e non dovrete preoccuparvi della fuga di clienti.

Più spendi meno spendi
Certo, il registratore di cassa in un’attività ci deve essere per l’emissione dello scontrino fiscale ma affidare a lui tutti questi compiti è impossibile. Esistono ormai in commercio soluzioni anche economiche con gestionali su piattaforma Android o più prestanti su piattaforme Windows che sono in grado di gestire qualsiasi punto vendita dall’inserimento dei prodotti, passando per l’andamento delle vendite fino alla gestione dei clienti tramite fidelity card.
Contattaci per conoscere le soluzioni più adatte alle tue esigenze e ricorda che qualsiasi soluzione può essere integrata nel tempo!





SCONTRINI ERRATI: ecco come fare

Pubblicato da in Tutorial ·
Tags: tutorialregistratoredicassascontrinofiscalesagiservice
 
Capita molto spesso che, di fretta per la coda in cassa o distratti da un cliente che ci chiede un’informazione, digitiamo un importo sbagliato nello scontrino, magari con qualche zero in più e chiudiamo per cassa senza accorgercene!
 

Una volta chiuso lo scontrino non è possibile cancellare l’operazione, come non è possibile emettere uno scontrino con importo negativo!

Ecco allora cosa è necessario fare per essere in regola e non dover dichiarare ciò che non abbiamo venduto:
 
 
 
1. Trattenere lo scontrino sbagliato (non gettarlo, perché sarà la giustificazione della differenza tra la chiusura fiscale e l’importo registrato)
 2. Emettere lo scontrino corretto al cliente
3. Annullare con una penna lo scontrino sbagliato tracciando sul davanti una diagonale e scrivendo sul retro la dicitura “ANNULLATO PER ERRATA BATTITURA
4. Al momento della chiusura fiscale (che risulterà più alta dell’effettiva) annotare sul registro dei corrispettivi la chiusura effettiva (ottenendola sottraendo lo scontrino errato dall’importo stampato dalla cassa)
 
Quindi ad esempio se emettiamo per errore uno scontrino di 300.000,00 € e la chiusura fiscale risulta di 302.345,00€, l’importo da annotare nel registro dei corrispettivi sarà di 2.345,00€ (ovvero 302.345,00 - 300.000,00 €)

Qualora però vuoi portare a zero la possibilità di commettere questo tipo di errore, si può impostare un limite alle battute sui reparti, in base alla cifra che ritieni più consona per la tua attività. >>>Contattaci!
 
 
 



Registratori di cassa: è cessato dal 2014 l’obbligo di comunicazione cartacea

Pubblicato da in Leggi e normative ·
Tags: comunicazioneregistratoredicassainstallazionemessainservizioagenziadelleentrateverificaperiodica


















La notizia non è recente, ma la riportiamo per le numerose richieste di clienti e commercialisti dell’ultimo periodo.
 
E’ cessato ben 2 anni fa l’obbligo della comunicazione cartacea all’Agenzia delle Entrate dell’installazione, variazione o disinstallazione dei registratori di cassa.

 
Infatti col provvedimento Dell’Agenzia delle Entrate n. 2013/150227 sono stati definiti 2 punti:
 
-          Il primo è, appunto, la semplificazione riguardante gli adempimenti posti a carico dell’utente per cui la comunicazione relativa alla messa in servizio (installazione), disinstallazione (dismissione) e variazione dell’apparecchio misuratore fiscale è soppressa.
 
-          il secondo è relativo alla verificazione periodica, ovvero il controllo annuale dopo il quale si appone la targhetta verde sul registratore di cassa, che deve essere eseguita tassativamente alla prima installazione del registratore di cassa. La legislazione precedente prevedeva la possibilità che il registratore di cassa venisse installato presso il cliente senza eseguire nessun controllo sulla cassa. Questo però creava un “buco” di informazioni alla stessa Agenzia perché, non facendo la verifica, il laboratorio che installava la cassa non comunicava telematicamente l’intervento e quindi non risultava nessun registratore di cassa installato.
 
Perciò, in seguito ad un intervento di installazione, disinstallazione o variazione su un qualsiasi registratore di cassa fiscale, il laboratorio che effettua l’intervento dovrà solo annotare l’intervento nel libretto di dotazione fiscale. L’onere della comunicazione vera e propria è a carico del laboratorio che, trimestralmente, dovrà trasmettere il file degli interventi.



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